lunedì 13 aprile 2020

I "non esseri" e il numero - STEP #08

OSPITE: Quando parliamo dei «non esseri» non mettiamo forse mano ad attribuire loro la pluralità?
E dicendo «non essere» dunque non gli si riporta l'unità?
Eppure noi sosteniamo che non è giusto, né corretto tentare di adattare l'essere al non essere.
TEETETO: è verissimo quel che dici.
OSPITE: Ora concordi che non è possibile enunciare correttamente, né dire e neppure pensare il non essere in sé, ma
che è un qualcosa di impensabile, di indicibile, di impronunciabile, di illogico.
TEETETO: Sì , nel modo più assoluto.
OSPITE: Ma allora ci ingannavamo quando, poco fa, io mi proponevo di dire la più grande difficoltà della questione, ma poi ne abbiamo un'altra ancora più grande?
Come, o stupendo ragazzo! Non capisci che, in virtù di quel che è stato detto, il non essere fa trovare in difficoltà anche chi lo contesta, tanto che chi si mette a contestarlo è poi costretto a dire riguardo a quello delle cose in contraddizione con se stesso?
TEETETO: Come dici? Parla in modo ancor più chiaro.
OSPITE: Non occorre cercare in me nessun'altra cosa più chiara: ponendo infatti che il non essere non può aver parte né dell'unità né della molteplicità, ho detto poco fa e anche ora che lo stesso è uno e infatti io dico: non essere. Tu capisci, certamente.

[…]

OSPITE: Poniamo il numero, nel suo complesso tra gli esseri.
Non mettiamo mano dunque a riferire al non essere né la quantità e nemmeno l'unità del numero.
OSPITE: E come potrebbe uno affermare, se non con la bocca, o abbracciare, soltanto con il pensiero, «i non esseri», o anche «il non essere», senza ricorrere al numero?
[Platone, ”Il Sofista"]

Platone
Platone ha criticato la concezione del non-essere assoluto di Parmenide, riconoscendo come assoluto solo l'essere. Nel Sofista, Platone parla del non-essere relativo, visto che, nota Platone, la proprietà della non-esistenza può avere senso solo in seguito all'affermazione dell'esistenza, mentre non è vero il viceversa, ovvero che l'esistenza di un'entità ha senso solo se è affermata la sua non-esistenza. Quindi dall'esistenza si può derivare la non-esistenza mentre non si può fare il processo inverso.

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